Corinna
De Cesare

“La rappresentazione del mondo come tale è opera dell’uomo; egli lo descrive dal suo punto di vista che confonde con la verità assoluta”.

Simone de Beauvoir

Corinna
De Cesare

Ci sono tanti modi in cui una donna ー una persona ー può definire se stessa. Corinna De Cesare parte dal punto. E a capo.

Pugliese di nascita e di cuore («Come tutti i terroni, abbraccio, bacio… Molto spesso mi manca il contatto con le persone che leggono quel che scrivo» dice in un’intervista).
Giornalista del Corriere della Sera da oltre 15 anni. Autrice di Ciao per sempre edito da Salani nel 2021. Madre di una splendida bimba a cui ha già insegnato cosa sia il ciclo.

Corinna De Cesare è tutto questo, ma soprattutto è la persona che ha ideato thePeriod. La prima a mettere il punto a una narrazione unilaterale, patriarcale e machista che per troppo tempo è stata la norma, in Italia e nel mondo.

Chi sono

41 anni, pugliese, sono stata per 15 anni giornalista del Corriere della Sera. Per il giornale di via Solferino ho seguito le elezioni europee e la crisi greca salvo poi specializzarmi, negli ultimi anni, sui temi dell’identità di genere e della violenza contro le donne. Nel 2019 ho creato thePeriod, e nel 2022 ho lasciato il giornale per dedicarmi completamente a questo progetto. Attraverso i miei canali social, analizzo con lenti femministe giornali e media, smontando i processi che concorrono a legittimare nella società sessismo, misoginia, ageismo e discriminazioni di genere.

Il mio podcast, Notizie da Femminucce, una rassegna stampa giornaliera femminista, è stata per 4 settimane nella top ten dei più ascoltati su Apple Podcast nel periodo della pandemia e del lockdown. Sono stata occasionalmente ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo. Nel 2021 è uscito Ciao per sempre, il mio romanzo d’esordio con Salani. Nel 2022, il secondo libro, Biglietti alle amiche

Interviste

«I giornali devono essere consapevoli dell'importanza del linguaggio. Gli errori di 30 anni fa sono ancora presenti sui giornali di oggi e questo non è accettabile. Gli stereotipi ci fanno sentire comodi, ci semplificano la vita ma bisogna smantellarli per vivere una vita più equa».

Vanity Fair, 2022

«thePeriod nasce in un periodo della mia vita un po’ particolare. Credo nel fatto che se nel tuo quotidiano fai qualcosa che non ti fa brillare gli occhi, è perché evidentemente stai sbagliando qualcosa. Scrivevo già da parecchio tempo di donne, femminismo, pari opportunità, ma non mi bastava: sentivo il bisogno urgente non solo di scrivere, ma di pensare e creare un progetto ampio, una community, uno spazio per diffondere una cultura del rispetto».

Young Women Network, 28 Febbraio 2020

«Il ciclo è uno di quei tabù che si tramandano di generazione in generazione e per spezzare la catena, ho deciso di chiamare la mia newsletter thePeriod. Parto oggi raccontando di quando mia madre, commossa, disse “sei diventata signorina” e poi mi consegnò un pannolone di quel puro polietilene per cui oggi Greta avrebbe organizzato uno sciopero mondiale di 50 giorni. Le ali erano lontane ma noi sapevamo volare lo stesso».

Il Foglio, 27 settembre 2019

«Se negli anni ‘90 volevo leggere Billboard o Cioè, dovevo andare in edicola e comprarmelo. Oggi è tutto online e moltiplicato per mille. La newsletter è più intima, ti iscrivi solo se la vuoi leggere e se ti piace, è un patto tra chi scrive e chi legge: resto solo se hai cura di me e viceversa».

Rivista Blam, 7 Dicembre 2019
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Biglietti alle amiche,
il nuovo libro

Biglietti
alle amiche,
il nuovo libro

con la prefazione di Francesca Michielin

con la prefazione
di Francesca Michielin

“Per duemila anni le cose sono girate in un certo modo, ma non su tutti i fronti, e non tuttə la pensano così. Siamo portatorə (mal)sanə di patriarcato, chi più, chi meno, e ora che la consapevolezza è giunta, è giunto anche il momento di vaccinarci. E allora iniziamo a parlarne di più. A parlarne sempre. Come in questo libro.”

Francesca Michielin

Gli autori e le autrici di Biglietti alle amiche

Gli autori e le autrici
di Biglietti alle amiche

Cosa succederebbe se smettessimo di pensare che le vite degli uomini rappresentano il percorso di tutto il genere umano? È quanto ha provato a fare la newsletter thePeriod nell’arco di tre anni con articoli, saggi e pezzi che compongono un originale e unico mosaico di voci e che sono stati selezionati e raccolti in Biglietti alle amiche.

Un viaggio che parte dai corpi con “Copriti che poi pensano male” di Carlotta Vagnoli e “Specchio, servo delle mie brame” di Ilaria Gaspari –, che passa dalla sorellanza – con “Noi, piccole Fleabag” di Anna Zinola e “Cosa non fare se conosci una persona trans” di Eytan Ulisse Ballerini –, dai sentimenti – con “Il benedetto flirt” di Stella Pulpo e “Non è divertente” di Isabella Borrelli – e arriva all’emancipazione – con “Le femministe che odiavano Melissa P.” di Melissa Panarello e “Vediamo se mi convinci” di Lorenzo Gasparrini. Ritroviamo qui una pluralità di sguardi che allargano l’orizzonte. Frammenti di storie per riconoscersi, ritrovarsi; per parlare di sesso, lavoro, ambizioni, mestruazioni. Per occupare lo spazio finalmente da un altro punto di vista, che potrebbe essere anche il tuo.

Ciao per sempre,
il romanzo d’esordio

Usando la propria geografia personale, Corinna De Cesare racconta un passaggio cruciale nell’esistenza di tutti, uomini e donne: il combattimento con il passato perché smetta di infestare le nostre vite; il ritorno a casa, dove le radici continuano ad affondare anche se i rami sono andati lontano, e dove, per capire chi sei, basta scrutare negli occhi di chi ti ha visto crescere, ridere e sbagliare. Un esordio letterario in cui l’inquietudine dell’età adulta si mescola alla leggerezza dell’infanzia e dove la sfida principale resta quella di fare i conti con se stessi. Emerge una Puglia nuova, lontana dalle mete turistiche, e la voce di una scrittrice destinata a restare.

Possiamo davvero dire addio a una persona, a un posto che abbiamo amato o che ha fatto parte di noi?

Per il funerale della nonna, Margherita è costretta a tornare a Collina d’Oro, il luogo dov’è cresciuta negli anni Novanta, con i terreni coltivati che danno al paese “quel nome fiabesco e anche un po’ ridicolo perché d’oro ci sono solo infinite distese di spighe di grano”. Ad attenderla ci sono la sua vecchia casa, l’amica d’infanzia che non ha più voluto incontrare, il primo amore dal quale è scappata senza spiegazioni. Rivederli significa fare i conti con quindici anni di silenzi e di bugie, ammettere la possibilità del dolore e affrontare verità sopite per troppi anni, provando a riconciliarsi con gli strappi della vita. Perché c’è una crepa in ogni cosa e da lì entra la luce.

Con una scrittura schietta e usando la propria geografia personale, Corinna De Cesare racconta un passaggio cruciale nell’esistenza di tutti, uomini e donne: il combattimento con il passato perché smetta di infestare le nostre vite; il ritorno a casa, dove le radici continuano ad affondare anche se i rami sono andati lontano, e dove, per capire chi sei, basta scrutare negli occhi di chi ti ha visto crescere, ridere e sbagliare.